19 dicembre 2013 Quebrada di Purmamarca
Questa mattina siamo andati alla scoperta della piccola quebrada di Purmamarca che si inerpica alle spalle del paese. Stranamente ci sono segni di passaggio solo per i primi chilometri poi tutto si inasprisce e si prosegue tra i ciottoli e massi del torrente secco; in realtà piuttosto impervio. Dopo un'ora di cammino si arriva a un bivacco in pietra. Dovevamo arrivare qua per prendere le terre per i colori. La quebrada è di sette colori, tante sono le tipologie delle rocce ma solo il rosso e i color zolfo sono abbastanza polverosi da poter essere usati. Altri come il verde smeraldo e il bordeaux sono duri come il granito.
Bivacco a quota 3000
Le pareti di colore rosso sono il pigmento utilizzato fin dall'antichità: è una sorta di terra di Siena bruciata ma più intensa.
Tornati a casa ci siamo messi al lavoro: far diventare una polvere finissima i pigmenti.
Pestati con un femore di animale e setacciati con un passino di tela improvvisato. Il femore secco ci rendiamo conto che è perfetto perché le polveri non si attaccano.
I pigmenti resi finissimi e setacciati. Nei prossimi giorni ne faremo degli inchiostri.
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Dal diario xilografico di Umberto Giovannini:
F#1-7-2013 Huachichocana
F#1-8-2013 La Huacha
Luca Ronga
I burattini della Quebrada costruiti con materiale trovato a Purmamarca:
Il toro
Il condor.
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