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Blog da Giuliano

 
Barda del Medio, Rio Negro, patagonia del nord, qui ha inizio il mio viaggio e con esso il mio racconto e proprio qui finisce un ramo dell'immensa rete ferroviaria argentina il Ferrocarril sud, costruito dall'omonima impresa inglese nel 1910, e ora abbandonato.
Kilometri di acciaio sepolto accanto al canale per il quale fu costruita, migliaia di "dormientes", emblematico nome delle traversine in legno della ferrovia, coperti dalla sabbia e dalla vegetazione di questa valle in equilibrio precario fra l'acqua e il deserto.
 
La ferrovia, ancora di più una diga, il sogno di rendere fertile e coltivabile una valle soggetta così alla furia dell'acqua del rio negro come al calore del vento di sudovest che tutto brucia, lo sforzo di migliaia di lavoratori di ogni parte del mondo arrivati qua in cerca di lavoro e di una nuova vita, un canale d'irrigazione di 130 km , con salti paratie, un sistema di ramificazione per un totale 2000km di canali, ingegneri italiani, impresa inglese lavoratori di tutto il mondo per quello che fu definito l'opera del secolo; un campionato mondiale di calcio che non si giocò per la guerra in corso (quello del 1942) e che fra memoria, narrativa e finzione si disputò proprio qui a Barda del medio fra i lavoratori di diverse nazionalità che lavoravano alla diga e al canale, come racconta lo scrittore argentino Osvaldo Soriano.
 
C'è sempre un momento nel viaggio in cui il viaggio prende il sopravvento, la storia che pensavi di raccontare viene travolta dalla forza degli incontri che il viaggio riserva e ti senti smarrito ed affascinato da quello che l'uomo ha avuto l'ardire di sognare e realizzare.
Barda del Medio è un utopia reale ed Enrique Esteban ne è il paradigma vivente, una comunità che vive il suo essere "frontiera" con determinazione, incontro e il piacere di condividere,  consapevole che l'uomo può cambiare le cose, e la diga ed il canale ne sono l'esempio più forte.
 
Il mondo contemporaneo, il modello di sfruttamento capitalistico/occidentale del suolo e delle risorse trovano qua una "diga umana" a contenerlo.
Da una parte Il petrolio (di cui questa regione e le confinante regione di Neuquen, ne è pieno) distribuisce ricchezza e lavoro, invita a consumare ad acquistare automobili ad avere aria condizionata, in cambio di un lavoro che sfinisce l'uomo, dall'altra la terra generosa e rigogliosa che in equilibrio con l'acqua e l'aria creano qua un microclima unico, incredibile una valle dell'eden dove i frutti crescono sani e ricchi. 
La chacra è il modello rurale di riferimento, è l'unità di produzione primaria nella quale l'uomo ha riposto sapere e lavoro, confinandola dentro a perimetri di alami (pioppi) piantati a difesa del vento, irrigata dal sapiente scorrere dell'acqua "benedetta" dei canali di irrigazione un modello questo  messo in discussione dalle regole del mercato mondiale che vuole competitività ed esige economie di scala; cambiare e guardare al futuro con occhi sempre nuovi cercando utopie da realizzare.
 
Migliaia di uomini e di storie hanno percorso i binari del Ferrocarril, una è quella di Gino scappato dall'Italia all'indomani della seconda guerra mondiale con il cuore lacerato da una separazione forzata dalla terra e dalla famiglia e che arrivato a Buenos Aires prende il primo treno in partenza senza saperne la destinazione e ora racconta con occhi umidi di nostalgia la sofferenza e la gioia di coltivare la terra strappata al rio negro qui a Barda del Medio per produrre mele, pere, susine e uva che cresce e vinifica con l'aiuto del figlio.
 
L'italia si respira in ogni dove, dai macchinari per la vinificazione ai nomi delle uve coltivate, dai termini utilizzati per definire la tecnologia a quelli agronomici. La frontiera determina mescolanza e la mistura è sempre prolifica e feconda, e Barda del Medio con la sua ferrovia abbandonata, con i suoi abitanti in continua crescita, le case fabbricate con i mattoni cotti dai boliviani nei forni aperti sui campi a bordo strada porta con se il sogno di ogni uomo, la ricerca di un'armonia con la terra e l'universo la felicità quotidiana del vivere non rimandata ad un maggior possedere.
 
Enrique Esteban nella sua giungla con la macchina della piggia

 

 

il mio "bautismo" al canale
 
controcorrente, allenamento ideale al canale
 
 
la vita a Barda Del Medio
 
 
la casa di Enrique Esteban
 
 
le vie sterrate di Barda del Medio
 
 
il canale principale
 
Enrique Esteban e il negozio storico della sua famiglia
 
 
Esteban il padre di Enrique e fondatore del primo negozio di Barda del Medio
 
un salto lungo il canale
 
mucche in "naturaleza"
 
mucche in "naturaleza"
 
gauchitos lungo il canale
 
la "virgen maria auxiliadora" protetrice dell'uomo di campo
 
il Valle
 
la stazione del pueblo di Cincos Saltos
 
un binario della la stazione del pueblo di Cincos Saltos
 
targa della ditta inglese che costruì il Ferrocarril
 
le damigiane di Gino
 
una vecchia macchina per pressare l'uva
 
Gino Dellanzo nella sua chacra
 
Gino Dellanzo nato a La Spezia e cresciuto a Parma Borgo Taro
 
Luis il figlio fi Gino
 
 
chicos nel canale
 
chico di Barda Del Medio
 
Diego Julian Costa guida e compagno di viaggio con Osvaldo e il suo vino
 
 
 

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