25 dicembre 2013

Ferrocarril vi augura buon Natale con l'albero in materiale riciclato costruito nella piazza di Humahuaca.

Dopo il ritorno dalla Quebrada di Iruya abbiamo deciso di fermarci qualche giorno a Purmamarca per riossigenarci. Quei rapporti che piano piano sono venuti a crearsi nei giorni passati abbiamo visto che stanno diventando un qualcosa di più solido. Alcune persone sanno chi siamo e conoscono il progetto Ferrocarril e una sorta di benvenuto si avverte da piccoli gesti quotidiani che non sono riservati ai viaggiatori abituali che passano di qua. Una stretta di mano, il regalo di qualche genere di conforto in un alimentari e una curiosità sul progetto che si va ampliando. La scelta di rimanere qui nei giorni che precedono il Natale per noi ha un significato importante: ci sarebbe piaciuto entrate in modo più coinvolto e condividere, nelle debite proporzioni, i momenti di una quotidianità legata a questa festa, così partecipata e vissuta in maniera ben poco appariscente. Come nel Sud Italia qui si festeggia la vigilia di Natale, le compere vengono fatte fino all'ultimo momento e tradizionalmente la notte del 24 è scandita così: messa in chiesa, adorazione dei bimbi al presepe con musiche e danze, cena in famiglia a base di carne. Seppure negli ultimi dieci anni l'economia di Purmamarca si sia basata sul turismo, dalle 21,30 del 24 e il 25 tutti gli esercizi commerciali, compresi i ristoranti, sono chiusi. Con grande piacere siamo stati invitati a passare la vigilia assieme alla famiglia di Luis Chavez originario di Purmamarca in cui per l'occasione s'è riunita la famiglia allargata giunta da varie parti. Abbiamo passato una notte molto bella con scambi di musiche e canzoni (un figlio di Luis è musicista) e storie sulla tradizione delle Coplas. Non sono mancati i battibecchi familiari, in cui ci hanno scherzosamente coinvolto, con una spontaneità che ci ha fatto sentire la famiglia.
Luca Ronga e Umberto Giovannini