4 gennaio 2014 Tilcara
Finalmente è arrivato il primo sabato dell'anno in cui a Tilcara, nella Quebrada di Humahuaca, si è svolto il grande evento "gaucheco", una festa popolare che richiama gruppi di gauchos dalle montagne per sfidarsi nella doma di vitelli, vacche e torelli.
È stato a tutti gli effetti un giorno di immersione nella cultura popolare andina, aggiungiamo un bellissimo giorno. La manifestazione aveva tutte le caratteristiche di una festa popolare in cui non si respira un interesse ad aprirla a turisti o forestieri e infatti per tutta la mattina eravamo le uniche persone non aborigene presenti. In sostanza l'evento è l'incontro dei gauchos provenienti dalle diverse fazendas delle montagne che si riuniscono per incontrarsi, sfidarsi nel rodeo e fare festa. Tutti i gauchos indossavano l'abbigliamento tipico del giorno di festa che non è altro che quello da lavoro ma più colorato, con decorazioni e ghingheri, portati con fierezza, che in molti casi sono una vera e propria divisa che rappresenta la fazenda; non manca mai il grosso coltello col manico in corno che spunta dalla cintura. Quello che si respirava era in forte senso di appartenenza e condivisione. Tutto ruotava attorno al grande recinto in cui a gruppi di sei gauchos in un minuto e mezzo dovevano prendere al lazo, a piedi, e schienare gli animali. Il tutto è piuttosto cruento ma la sapienza dei gauchos e la coordinazione aveva dei connotati di eleganza, quasi vicini alla danza. Forse non a caso ogni set era accompagnato dalla musica tradizionale del norte (chacarera, samba norteña) suonata dal vivo da un trio di chitarra, bandoneon e organetto e dal bombo, il classico tamburo andino. Tutto amplificato da un sound-sistem da concerto e uno speaker che coordinava tutto. Tutto attorno il pubblico incitava gauchos e animali e non mancava la partecipazione dei bimbi. A lato si cucinava asado a terra ed erano montate delle panche sotto una tettoia come punto ristoro. L'asado con le patate bollite e una salsa di peperoncino e pomodoro schiacciato era buonissimo e l'energia che si respirava era coinvolgente, serena. Abituati alle feste e alle sagre che riempiono le estati italiane, ci siamo ancora una volta interrogati su quale siano i significati di popolare e folklorico.
Umberto Giovannini e Luca Ronga